La mia avventura cominciò alcuni anni fa. Come per molti, gli inizi furono caratterizzati dal collezionismo, inizialmente di bambole antiche ed infine di Teddy bears . La passione vera e propria iniziò solo dopo, quando fortuitamente arrivò nelle mie mani un orso senza marca e di poco o scarso valore, ma dalla caratteristica quale totale assenza di pelliccia tipica degli orsi risalenti ad oltre un certo periodo, la quale metteva in risalto le cuciture, le varie linee di unione che ogni appassionato conosce. Quello fu forse il vero inizio: paglia, giunture in legno, occhi in vetro ecc… senza troppi timori mi avventurai nel restauro, apprendendo “dal passato” le varie tecniche necessarie.
Fui assolutamente in Italia pioniera. Gli inizi furono perciò assai difficoltosi, perché mi scontravo ogni giorno anche con difficoltà che per artisti di altri paesi sono del tutto trascurabili, quali ad esempio la necessità di procurarsi materiali o strumenti specifici. Per fortuna la nostra famiglia ha saputo “arrangiarsi” con numerosi espedienti, procurandosi i materiali all’estero tramite contatti non sempre facili da gestire. Per fare un esempio, Carlo, mio marito, ha costruito dischi in legno che costituiscono le articolazioni di tutti i miei orsi; mio figlio Alberto ha invece redatto un catalogo in cdrom, costruito il mio sito web, e condotto le operazioni di webmarketing. Spedendo il mio catalogo in cd in tutto il mondo ho avuta la soddisfazione di ricevere ordini dall’Australia, dal Giappone, dalla Nuova Zelanda, dagli Stati Uniti e dall’Asia.
Nel frattempo approfittavo di qualunque cosa mi capitasse sottomano… Un vecchio cappotto era buono per provare un primo stampo di mia creazione: il risultato era assolutamente quanto di più distante vi fosse da un orso in mohair, ma la mia famiglia continuava a incitarmi ad andare avanti, mentre le mie amiche e conoscenti li compravano e ne chiedevano sempre di nuovi…
Molto interessante, poi, fu anche un esperimento che ho ancora in corso, quello di creare occhi di vetro da produzione artigianale veneziana (fatti a Murano, ove ha sede l’arte vetraria probabilmente più famosa del mondo) dotati di iride. Esperimento non ancora del tutto riuscito (i miei orsi non ne sono ancora dotati), a causa della difficoltà di contemplare contemporaneamente le antiche tecniche dell’arte vetraria di Murano, con la necessità di fondere insieme al vetro un occhiello di ferro, tecnica più propria della produzione industriale.
Alla fine, provando e riprovando, tutto fu pronto per cominciare, nel mio piccolo, una vera e propria produzione industriale.
Gli orsi tradizionali imbottiti con paglia sono una mia prima passione, ma produco anche orsi “morbidi” dotati di occhi di sicurezza, adatti a bambini, i quali sono tutti vestiti con abiti fatti a mano particolarmente curati. Inoltre, spesso i miei Teddy “tradizionali” sono accessoriati con pezzi di antiquariato reperiti nei numerosi mercatini dell’antiquariato italiani.
Mi piace vestirli bene, e ogni abito ha una sua particolarità: ricamo a punto smock, golfino lavorato ai ferri, ricami eccetera.
Dallo stampo fino all’ultimo punto del bordo di un cappello, tutto nasce dalle mie mani; ed è interessante per me notare che, per quanto abbia a mente un certo tipo di orso, sembra che nel mohair ve ne sia uno di ben definito che vuole venire alla vita! E proprio perché ogni nuovo orso è, per me, una nuova vita, faccio solo ed esclusivamente pezzi unici.
Solo pochi anni fa non avrei mai potuto credere che questa passione mi avrebbe portato così lontano, ma adoro fare questo lavoro. Quando un Teddy bear è finito lo guardo ancora incredula… “Ma è uscito proprio dalle mie mani?”, mi chiedo, e sono felice di fare un lavoro che mai avrei potuto sperato di poter fare!
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